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Jerovante e Curci depositano Mozione sull'azzeramento del Governo del 'Fondo Affitti'

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a cura dei consiglieri comunali Marta Jerovante e Giuseppe Curci.

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AZZERAMENTO FONDO DI SOSTEGNO ALL’AFFITTO E PER MOROSITÀ INCOLPEVOLE – DEPOSITATA MOZIONE DI CONTRARIETÀ A FIRMA DEI CONSIGLIERI MARTA JEROVANTE E GIUSEPPE CURCI

Preoccupante ed incomprensibile l’azzeramento del “Fondo affitti” voluto dalla destra di Governo: nella legge di bilancio del 2023 la Presidente del Consiglio Meloni e il suo Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Salvini hanno infatti scelto di non stanziare risorse per il “Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione” e a nulla vale ribattere che “il fondo non è stato cancellato, continua ad esistere e sarà rifinanziato SE ci saranno avanzi di bilancio”.

Il dato che oggi registriamo è infatti un evidente taglio della spesa per finalità sociale che il Governo nazionale opera, in danno di migliaia di persone, di famiglie che vivono in un’abitazione non di proprietà, e particolarmente in danno di coloro che appartengono alle fasce più vulnerabili economicamente.

Dall’anno della sua creazione, nel 1998, il Fondo affitti è stato rifinanziato ogni anno, tranne rarissime eccezioni, e la sua dotazione è progressivamente aumentata: con la legge di bilancio per il 2022 le risorse disponibili sono state portate a 230 milioni, incrementate di ulteriori 100 milioni con un decreto ministeriale del luglio 2022 e rapidamente ripartite tra le Regioni.

La Puglia, con l’ultima programmazione delle risorse del Fondo, si è vista assegnare circa 27 milioni di euro, una somma tra le più elevate che la nostra Regione abbia mai ricevuto, e il nostro Comune, dopo l’approvazione delle graduatorie del Bando contributi affitti anno 2023, è in procinto di liquidare ai circa 60 beneficiari un importo complessivamente superiore a 65000 euro di trasferimenti.

Nella legge di bilancio per il 2023, invece, non è prevista alcuna somma: il Governo nazionale, dopo la cancellazione indiscriminata del reddito di cittadinanza, colpisce di nuovo proprio le persone a basso reddito. A questo riguardo vale poi la pena ricordare che, con la riforma del reddito di cittadinanza e la sua definitiva scomparsa, il contributo per l’abitazione è stato comunque ridotto per coloro i quali continueranno a percepire la nuova misura, mentre non verrà affatto riconosciuto a chi è considerato in grado di lavorare, i cd. “occupabili”.

La cancellazione totale della dotazione finanziaria del Fondo affitti pone in una situazione di estrema difficoltà proprio gli Enti locali, le cui contenute disponibilità finanziarie impediscono di reintegrare quell’assenza con fondi del proprio bilancio comunale.

A fronte di una decisione scellerata del Governo Meloni riteniamo dunque assolutamente necessario ottenere una presa di posizione di netta contrarietà da parte del Sindaco, della Giunta e dell’intero Consiglio Comunale, impegnando l’Amministrazione comunale ad attivarsi presso le sedi sovracomunali, anche per il tramite dell’ANCI e dei parlamentari del territorio, e a sollecitare il Governo nazionale al reintegro immeditato della dotazione finanziaria del Fondo affitti e per morosità incolpevole.

Non solo: intendiamo rendere concreta l’attenzione dell’Amministrazione comunale alla questione abitativa chiedendo l’istituzione di un “tavolo” di discussione che coinvolga soggetti istituzionali, attori pubblici e privati (rappresentanti del mondo della locazione, del Terzo Settore, associazioni di categoria) e che possa consentire, tra le altre azioni, di realizzare nuovi modelli di gestione di domanda e offerta, identificare soluzioni innovative per l’accesso dell’abitazione in locazione, implementare percorsi di accompagnamento dei nuclei familiari in condizioni di particolare fragilità, promuovendo in loro favore iniziative a sostegno dell’occupabilità e dell’inclusione lavorativa per renderne sostenibile la ricerca di una stabilità abitativa. 

A tale scopo abbiamo depositato presso gli Uffici comunali una mozione di contrarietà, con l’auspicio che la stessa venga iscritta già all’o.d.g. del prossimo Consiglio Comunale per una condivisione ed il conseguente pronunciamento favorevole della massima assise elettiva.

Perché «Creare le condizioni minime di uno Stato sociale, concorrere a garantire al maggior numero di cittadini possibile un fondamentale diritto sociale, quale quello all’abitazione, contribuire a che la vita di ogni persona rifletta ogni giorno e sotto ogni aspetto l’immagine universale della dignità umana, sono compiti cui lo Stato non può abdicare in nessun caso» (Corte Cost., 11 febbraio 1988, n. 217).   

 

I consiglieri firmatari della mozione

Marta Jerovante

Giuseppe Curci

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